Aree Naturali Protette di interesse locale
L'area era in parte ricompresa nel Barco reale di Artimino, bandita di caccia dei Medici, che faceva capo alla Villa di Artimino, recintata da un muro lungo più di 50 chilometri, interrotto da cancellate solo in corrispondenza delle vie di comunicazione e dei corsi d'acqua. Esempio storico di gestione faunistico-venatoria, il Barco ospitava selvaggina di ogni genere ed era assoggettato a particolari regole, anche per la protezione dal bracconaggio: a talescopo il Barco era sorvegliato da un gran numero di guardie, i cosidetti "birri".
Nell'area si registra la presenza di varie specie tutelate di anfibi, di rettili e di pipistrelli, dovuta alla permanenza di un mosaico ambientale di grande valore ecologico, comprendente sistemazioni agrarie di tipo tradizionale, aree aperte, aree boscate, sistemi di siepi, filari e muri a secco.
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